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Guatemala

Latinoamerica nel Cuore













Il Guatemala è uno stato (108.809 km², circa 12.700.000 abitanti stimati, capitale Città del Guatemala) dell'America Centrale.

Confina a nord e nordovest con il Messico, ad nordest con il Belize a sud e sudest confina con El Salvador e con l'Honduras. Si affaccia a ovest sull'Oceano Pacifico e a est sul golfo dell'Honduras, ampia insenatura del Mar dei Caraibi.

Il Guatemala è una repubblica presidenziale. Da qualche anno la situazione politica è abbastanza stabile, ma nel recente passato vi sono stati diversi colpi di stato e periodi di guerra civile. L'ultimo capo di Stato, in carica dal 2012 al 2015, è stato un ex-generale durante il regime militare, Otto Pérez Molina; attualmente la carica è vacante, in attesa di nuove elezioni.




Storia

Il nome di Guatemala venne dato all'inizio del XVI secolo dai conquistadores spagnoli alle terre del Nord dell'America Centrale. Le prime manifestazioni delle culture autoctone, associate alla vita di piccoli villaggi agricoli urbani sulle coste del Pacifico dalle terre dell'Altopiano alle terre basse del Petén, compaiono fin dal 2000 aC. Tra il 250 e il 900 dC si affermò la civiltà maya, che possedeva tecniche agricole molto sviluppate: canali d'irrigazione, terrazze artificiali, e lo sviluppo di reti di commercio a grande distanza con la conseguente influenza tra diverse culture.
Nel 1523 Pedro de Alvarado, luogotenente di Cortès, proveniente dal Messico al comando di 300 soldati spagnoli, iniziò la conquista dell’impero maya, saccheggiandone il territorio conquistato. Nel 1524 venne fondata la città di Santiago de los Caballeros de Guatemala. Gli indigeni vennero dominati, sfruttati al limite delle loro forze e subirono una decimazione che li portò vicini alla scomparsa totale. Lo sfruttamento degli indigeni è continuato anche dopo l'indipendenza per il susseguirsi di governi rappresentativi solo della minoranza ladina nelle cui mani erano e sono concentrate le ricchezze locali.

Il Guatemala proclamò la propria indipendenza il 15 settembre 1821, nominando una giunta provvisoria, che però favorì la sua annessione all’ impero messicano l’ anno successivo. Ritornato indipendente nel 1823, l'anno seguente entrò a far parte della federazione delle Province Unite dell'America Centrale con Costa Rica, Honduras, Nicaragua e San Salvador, e stabilì la capitale a Guatemala. Si costituì ufficialmente in repubblica nel 1825, e il 28 novembre fu promulgata la prima costituzione.

Una delle figure dominanti del XIX secolo fu quella del colonnello J. R. Barrios, che governò con poteri dittatoriali dal 1855 fino al 1873; egli confiscò i beni del clero, costrinse gli Indios al lavoro, e iniziò la costruzione della rete ferroviaria. Tornato al potere nel 1892 fu ucciso sei anni dopo. Prima di lui il governo dittaturiale fu sotto il conservatore Carrera, emerso nel 1844 da una dura lotta col liberale Morazàn. Allo scoppio del secondo conflitto mondiale il Guatemala dopo essersi dichiarato neutrale, entrò in guerra a fianco degli Stati Uniti nel 1941 sotto il generale Ubico e nazionalizzò le piantagioni di caffè trasformandole in coltivazione a regime cooperativistico. Ubico però fu costretto a dimettersi in seguito alla sospensione delle libertà costituzionali nel 1944, reinserite nella nuova costituzione approvata sotto J.Arèvalo l’anno successivo.

Nel 1954 la United Fruit Company sostenne un colpo di stato armato, spalleggiato dagli Stati Uniti, che depose il Presidente Jacobo Arbenz. L'amministrazione Arbenz era considerata pericolosamente comunista, perchè aveva suddiviso le grande proprietà rurale per dare terra agli Indios, e dopo che il colonnello Castillo Armas lo depose il potere rimase nelle mani dei militari. Quest’ultimo abolì gran parte delle riforme del periodo di Arbenz, e fu assassinato nel 1957.

La politica interna durante questo periodo fu caratterizzata dal contrasto tra forze di destra e di sinistra, queste ultime organizzate in nuclei di guerriglieri apparsi nel 1960. La guerriglia in Guatemala non nasce da motivazioni ideologiche, ma dal malcontento nei confronti di un regime corrotto per cui l'origine del conflitto va ricercato nella situazione di violenza, corruzione, fame, sfruttamento e mancanza di rispetto della vita umana. Il 31 gennaio 1980 un gruppo di manifestanti occupò pacificamente l'ambasciata spagnola dopo aver inutilmente chiesto un incontro con il presidente della Repubblica per denunciare la feroce repressione nel Quiché, ma la polizia incendiò l'edificio; nel rogo perirono tutti i manifestanti e gli addetti all'ambasciata. Dopo questo episodio gli indigeni entrarono nella guerriglia. Gli anni ottanta sono caratterizzati da una feroce repressione. La politica estera invece tra l’ opposizione assoluta al movimento castrista e le controversie con l’ inghilterra per il possesso del Belize, che ottenne poi l’ indipendenza nel 1981, ponendo così fine ad un conflitto durato 150 anni.

Nel 1984, in seguito a una lunga guerra civile e al continuo alternarsi di governi democratici di breve vita, sotto le pressioni delle istituzioni internazionali e di molti paesi che minacciano di interrompere gli aiuti economici, il governo militare decise di riaprire ai civili. Nel 1985 per la prima volta un civile fu eletto presidente della repubblica, dopo sedici anni: Vinicio Cerezo. Questi cominciò a smantellare alcuni apparati repressivi come la polizia segreta, ma gli omicidi politici non cessarono. L'aumento dei prezzi in seguito alla sua rigida politica economica portò ad agitazioni sociali e di fatto i militari continuarono a controllore la vita politica del paese.

Nel 1991 il presidente Jorge Serrano lanciò un piano di pace totale che, grazie anche all'intermediazione dell'ONU, riuscì a lasciar finalmente intravedere uno spiraglio di una possibile composizione di questa guerra civili ormai endemica. La firma della pace avvenne il 29 Dicembre 1996 nella capitale guatemalteca.

Un riconoscimento alla difficile situazione degli indios fu l’ assegnazione del premio Nobel per la pace a R.Menchù nel 1992.





Clima

Il clima, tendenzialmente tropicale, varia a seconda dell'altitudine delle diverse zone del paese. La zona costiera è caratterizzata da un periodo secco in inverno (da novembre ad aprile) e da un periodo piovoso in estate. Sul finire dell'estate la costa orientale è a rischio uragani: nel 1998 il paese fu colpito dall'uragano Mitch e nel 2005 dall'uragano Stan con oltre 1500 vittime dovute alle alluvioni.
Nelle zone costiere e nelle pianure la temperatura media oscilla tra i 21 e i 27 °C mentre sui rilievi e sugli altopiani il clima è più temperato con medie che vanno dai 10 ai 16 °C ed escursioni sensibili nel corso della giornata.






Religione
In epoca coloniale l'unica religione era quella cattolica, in epoche recenti, in seguito alla dittatura del generale Efraín Ríos Montt vi è stato un progressivo aumento della componente protestante, attualmente circa il 40%[29] dei guatemaltechi è di religione protestante, soprattutto pentecostale.

Un'esigua percentuale (intorno all'1% della popolazione) pratica religioni tradizionali Maya, spesso mediante riti tradizionali incorporati in cerimonie cristiane. Tale fenomeno è indice del forte sincretismo tra cultura ispanica ed amerindia.





Lingue
Benché la lingua ufficiale sia lo spagnolo questo non è uniformemente diffuso tra la popolazione nativa tra la quale è diffuso il monolinguismo in idiomi indigeni. Specialmente nelle aree rurali sono parlate 21 diverse lingue maya e diverse lingue indigene amerindie non maya come lo Xinca, e il Garifuna, una lingua arawak parlata sulla costa caraibica. Secondo il Decreto Número 19-2003, 23 lingue sono riconosciute come lingue nazionali.








Politica
Nel febbraio 2007 Rigoberta Menchú (Premio Nobel per la pace nel 1992) si è candidata come leader della sinistra alle elezioni presidenziali del 9 settembre. La Menchú era a capo di un'alleanza comprendente una nuova coalizione di leader indigeni e alcune formazioni di contadini (in caso di vittoria, sarebbe stata la prima donna indigena a capo del governo nel suo paese). I risultati però non la premiarono e fu eletto Presidente il socialdemocratico Álvaro Colom Caballeros.



l'inno Nazionale
L'Himno Nacional de Guatemala (anche noto come Guatemala Feliz) è l'inno nazionale del Guatemala. Il testo è stato scritto in lingua spagnola da José Joaquín Palma, mentre la musica è stata composta da Rafael Álvarez Ovalle. Il brano è stato adottato come inno nel 1896.





L'Himno Nacional de Guatemala
¡Guatemala feliz...! que tus aras

no profane jamás el verdugo;

ni haya esclavos que laman el yugo

ni tiranos que escupan tu faz.

Si mañana tu suelo sagrado

lo amenaza invasión extranjera,

libre al viento tu hermosa bandera

a vencer o a morir llamará.


(Coro): Libre al viento tu hermosa bandera

a vencer o a morir llamará;

que tu pueblo con ánima fiera

antes muerto que esclavo será.


De tus viejas y duras cadenas

tu forjaste con mano iracunda

el arado que el suelo fecunda

y la espada que salva el honor.

Nuestros padres lucharon un día

encendidos en patrio ardimiento

y lograron sin choque sangriento

colocarte en un trono de amor.


(Coro): Y lograron sin choque sangriento

colocarte en un trono de amor,

que de Patria, en enérgico acento,

dieron vida al ideal redentor.


Es tu enseña pedazo de cielo

en que prende una nube su albura,

y ¡ay de aquel que con ciega locura,

sus colores pretenda manchar!

Pues tus hijos valientes y altivos,

que veneran la paz cual presea,

nunca esquivan la ruda pelea

si defienden su tierra y su hogar.


(Coro): Nunca esquivan la ruda pelea

si defienden su tierra y su hogar,

que es tan solo el honor su alma idea

y el altar de la Patria su altar.


Recostada en el Ande soberbio,

de dos mares al ruido sonoro,

bajo el ala de grana y de oro

te adormeces del bello quetzal.

Ave Indiana que vive en tu escudo,

paladión que protege tu suelo;

¡ojalá que remonte su vuelo,

más que el cóndor y el águila real!


(Coro): ¡Ojalá que remonte su vuelo,

más que el cóndor y el águila real,

y en sus alas levante hasta el cielo,

Guatemala, tu nombre inmortal!






Cucina



Il Fiambre è un piatto tipico del Guatemala che viene consumato abitualmente nei giorni di Ognissanti e dei Defunti (1° e 2 novembre), al culmine di un ciclo di festività religiose.

Il "Tamal" è un piatto tipico che si prepara con la masa di mais.

















 
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